Horror Story di un Gigaset S1

Questa che ho da raccontare è una storia terrificante.. è meglio mettere i bimbi a nanna e sconsiglio vivamente a chi è debole di cuore di non continuare a leggere!!
Tutto si svolge in questo luogo:

La turca maledetta!!
Ebbene è questa la turca che qualche post indietro veniva citata per i danni che avevo subito il primo giorno di lavoro e dopo 15 giorni di festività natilizie ha colpito ancora!!
Sono le 12,55..ho fretta..ho sempre una gran fretta, mangio di corsa, bevo il caffè di corsa e vado in bagno di corsa..il tutto per poter timbrare il mio ingresso pomeridiano alle ore 13.00 .. dunque ho fretta..per due motivi:
1) Non ho ancora timbrato
2) mi scappa la pipì
Mi dirigo in bagno.. e giusto il tempo per calare le braghe e sento un tonfo secco!!
Mi tiro su inorridita e guardo verso il buco nero…la cosa che mi è caduta è lì che mi guarda emana una lucetta azzurra (forse la sua speranza o la sua anima) e poi il buio.
😐
🙁
Un senso di deja vu mi sconquassa lo stomaco… lo stomaco si sconquassa per l’orrore… l’orrore si impossessa di me ..e io..non so che fare..o meglio so già cosa farò ma non voglio farlo…no..non posso…che schifooooooooooooo!!!
Lì a mezzo metro da me in un buco oscuro e pieno d’acqua che speravo ieri o lo spero tutt’oggi che sia stata pulita, c’è il mio telefono portatile AZIENDALE!!
Esattamente come qualche anno fa (eggià mi era capitato nella mia vita precedente) il primo istinto è stato quello di tirare la catena, prontamente mi sono impossessata delle mie facoltà mentali..o forse no.. e ho fatto esattamente quello che chiunque di voi avrebbe fatto…ovvero salvare la cosa da morte certa!
Ho preso un pezzo di carta igienica… pensandoci ora forse era meglio tutto il rotolo..ma non ho una gran simpatia per la carta da culo e così puccio la mano nel buco nero pieno d’acqua e recupero il coso.. meglio non saprei definirlo.. mi dico “beh..forse è il caso di lavarlo con il sapone, tanto bagnato per bagnato almeno è “pulito!”
Bene dopo il lavaggio esco dal bagno con il telefono grondante d’acqua e ovviamente gli occhi puntati addosso da parte di due colleghi che sghignazzando mi dicono che forse era il caso di tirare la catena 🙁
Arrivo in ufficio e lo apro in ogni sua parte.. levo il coperchio, levo la batteria e lo metto ad asciugare sotto un diffusore di aria calda, appoggiato sopra il tritadocumenti..
Bene..dopo il resto delle prese in giro da parte di chi ha visto steso il mio piccolo e fragile telefono, torno a lavorare, più leggera…visto che nessuno poteva chiamarmi.
Siamo all’indomani dell’accaduto.. la mia collega mi cerca disperatamente per farmi vedere cosa o come si era evoluta la faccenda del telefono..ecco a voi l’immagine:

Il mio Gigaset è un telefono aperto..con lui puoi parlare di tutto perchè ti ascolta sempre 🙂
Il povero telefono dopo aver subìto un tentativo di annegamento è stato letteralmente ustionato e ha reagito aprendosi sul lato del display.. se fino a ieri mi insultavano per l’annegamento oggi mi accusano oltre al fatto di aver bruciato un telefono anche di aver danneggiato il tritadocumenti che porta impresso nella sua plastica la forma del telefono!!
Mi dice la mia collega “fallo raffreddare!!” …ehm.. sì certo ma a che pro??
Ma non demordo… conosco il Gigaset..è un mio amico …sò che non mi mollerà e dopo il raffreddamento lo ricompongo…posso mica fargli un funerale da nudo?!… ma… ma… prima di seppellirlo decido che devo fare un ultimo tentativo e quindi lo metto sotto carica 🙂

Io sono vivo e sono qui!!
Che sorpresa che mi ha fatto!!! Funziona certo.. non ha un aspetto delizioso.. ma l’aria vissuta lo rende più… più…. porca miseria non trovo la parola giusta!!
Morale della favola… ricordati quando vai in bagno di assicurarti di non avere nulla in tasca!!!!